Amministrazione di sostegno e reati

Cassazione Penale: commette il reato di peculato l?amministratore di sostegno che si appropria di somme di denaro giacenti su conti correnti dell'amministrato su cui sia autorizzato ad operare

Alla luce dell’aumento delle problematiche connesse con l’amministrazione di sostegno registrato negli ultimi tempi, si ritiene utile segnalare il provvedimento n. 50754 del 12 novembre 2014 con cui la Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, ha affermato che “integra il delitto di peculato la condotta dell'amministratore di sostegno che, essendo abilitato ad operare sui conti correnti intestati alle persone sottoposte all'amministrazione, si appropria, attraverso apposite operazioni bancarie, delle somme di denaro giacenti sugli stessi”. La Suprema Corte ha precisato che il reato di peculato può dirsi certamente integrato, in ipotesi siffatte, in quanto l’amministratore di sostegno, alla luce del contenuto degli obblighi che il Codice Civile pone in capo a questo, riveste la qualifica di pubblico ufficiale. Pertanto, ne deriva che l’amministratore di sostegno che si appropria di beni di proprietà dell’amministrato commette sempre il reato di peculato. Non solo quando oggetto della condotta siano somme di denaro, ma anche quando si tratti di altre cose di cui l’amministratore di sostegno abbia la gestione/custodia. L’amministratore di sostegno, dunque, non risponde solamente in sede civile (restituzione di quanto sottratto, risarcimento del danno, etc.), esponendosi altresì alle sanzioni penali previste per il reato di peculato di cui all’art. 314 del Codice Penale. Naturalmente, l’amministratore potrà sempre provare di non essersi appropriato delle cose ritenute sottratte; tale prova ovviamente potrà attenere solo a ipotesi diverse da quella delle operazioni bancarie, specie se l’amministratore sia l’unico soggetto autorizzato a compiere siffatte operazioni. In definitiva, occorre segnalare che l’ufficio di amministratore di sostegno, lungi dall’essere semplice, espone chi lo ricopre a insidie potenzialmente pericolose.

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