Conto corrente cointestato: cosa accade in seguito al decesso di uno dei cointestatari?
Con la sentenza 27 luglio 2022, n. 23403, la Corte di Cassazione ha statuito che, in ordine a conto corrente bancario cointestato a più persone, i rapporti interni tra i correntisti, anche in presenza di potere di firma disgiunto, sono disciplinati dall’art. 1854 c.c., comma secondo in forza del quale debiti e crediti si dividono paritariamente solo ove non risultino presupposti a ciò ostativi. In caso, ad esempio, il saldo attivo del conto corrente al momento del decesso di uno dei correntisti risulti discendere interamente dal versamento di somme da parte del cointestatario ora defunto, si dovrà escludere che gli altri possano pretendere la tutela di un loro diritto esclusivo (iure proprio) sul saldo medesimo.
Nella fattispecie, una donna aveva convenuto in giudizio la sorella coerede chiedendo la divisione dell'asse ereditario (in seguito al decesso della madre) previa collazione (l'attrice lamentava infatti il prelievo ingiustificato e periodico da parte della convenuta di ingenti somme dal conto corrente cointestato con la madre quando questa era ancora in vita nonché l'omessa restituzione alla madre stessa di altrettanto ingenti somme di denaro che erano stata concesse in prestito alla figlia).
Il Tribunale e la Corte d'Appello accoglievano le domande dell'attrice.
La Corte di Cassazione peraltro, adita dalla coerede convenuta, ha ritenuto non accertato il regime degli accordi tra madre e figlia in punto di conto corrente cointestato, censurando dunque l'operato di tali Giudici.
La Suprema Corte ha pertanto rinviato alla Corte d'Appello al fine di accertare la reale titolarità delle somme depositate sul conto predetto nonché l'eventuale prelievo, da parte della figlia convenuta, di somme di importo eccedente le quote di sua spettanza.
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